Il Pianeta beneficia enormemente del suo patrimonio forestale, il quale deve essere gestito in modo adeguato, considerando i “servizi ecosistemici” che fornisce all’ambiente e alla comunità umana. I boschi e le foreste sono essenziali non solo perché assorbono CO2, proteggono il suolo, preservano la biodiversità e regolano il ciclo dell’acqua, ma anche perché hanno un valore economico, producendo materiali legnosi, medicinali e alimentari, e contribuendo alla cultura, all’estetica e al turismo ricreativo. La Strategia Forestale Nazionale individua nella gestione forestale sostenibile il modo migliore per garantire l’equilibrio tra gli aspetti ambientali, sociali ed economici correlati alle foreste.
Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano rappresenta un esempio di gestione forestale sostenibile e responsabile, essendo diventata la prima area protetta europea ad ottenere la doppia certificazione FSC (Forest Stewardship Council®) e PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) per la verifica dei Servizi Ecosistemici. Il parco è il capofila di un gruppo di 13 proprietari e gestori forestali che, negli ultimi anni, hanno unito le loro forze e le loro conoscenze per gestire in maniera oculata più di 10.000 ettari di superficie forestale, in linea con i principi della sostenibilità.
Secondo l’Assessore della Regione Emilia-Romagna, Barbara Lori, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano ha saputo coinvolgere e guidare positivamente la gestione delle foreste, spingendo i proprietari e i gestori forestali ad aderire ad ambiziosi programmi di gestione forestale sostenibile.
La certificazione di gestione forestale, rilasciata dall’Ente di certificazione accreditato CSI spa, riguarda più di 10.000 ettari di terreno, distribuiti nelle province di Lucca, Massa Carrara, Parma e Reggio Emilia. Queste foreste sono state gestite per scopi conservativo-naturalistici e per la vendita di lotti in piedi di soprassuoli governati a ceduo e a fustaia. Le principali specie di legno sono il faggio, il cerro, l’abete bianco, l’abete rosso, il castagno, la douglasia, il pino nero, il carpino nero e l’orniello.
Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano ha sviluppato un piano di gestione forestale pluriennale che tiene conto dei benefici che le foreste forniscono alla collettività in modo climaticamente intelligente. Il modello di governance, progettato per valorizzare questi servizi ecosistemici, è stato proposto alle proprietà forestali pubbliche e collettive dell’intera area della Riserva dell’Uomo e della Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano, della quale il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano è il coordinatore, e presto sarà esteso anche alle proprietà private.
Diego Florian, Direttore FSC Italia, afferma che le foreste sono molto più di alberi e legno, e che sono fondamentali per costruire un futuro resiliente, socialmente utile ed economicamente sostenibile per i territori e le comunità. Con i suoi primi 10.000 ettari, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano diventa unico nel suo genere e si inserisce in un percorso che mira a porre l’enfasi sulla più grande infrastruttura verde del Paese.