L’ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) ha proposto l’eliminazione a livello comunitario della produzione delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), in quanto esse rappresentano una minaccia per l’ambiente e la salute umana. Questi composti chimici sono utilizzati in numerosi prodotti di uso quotidiano, tra cui la carta da forno, le padelle antiaderenti, gli indumenti e i cosmetici. Tuttavia, essi sono anche estremamente resistenti e poco degradabili, il che significa che, una volta disperse nell’ambiente, possono diventare inquinanti eterni e causare danni alla salute umana. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, i PFAS possono avere effetti negativi sulla salute umana, tra cui danni al fegato, malattie della tiroide, obesità, problemi di fertilità e cancro.
Greenpeace, insieme ad oltre cento organizzazioni della società civile europee, sta lottando per il divieto dell’utilizzo di queste sostanze pericolose e ha presentato il Ban PFAS Manifesto, chiedendo un’azione immediata per proteggere l’ambiente e la salute umana.
L’inchiesta giornalistica The Forever Pollution Project ha rivelato che ci sono oltre 17.000 siti contaminati con PFAS in Europa, a cui si aggiungono altri 21.000 siti in cui è possibile la presenza di queste sostanze a causa di attività industriali in corso o passate, e 2.100 hotspot che rappresentano un elevato rischio per la salute umana. In Italia, ci sono diverse aree altamente contaminate, tra cui alcune aree del Veneto, del Piemonte, della Lombardia e della Toscana, ma potrebbe esserci una situazione ancora più grave, dal momento che non tutte le regioni italiane effettuano monitoraggi accurati.
Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace, dichiara: «Questa indagine senza precedenti tocca un nervo scoperto su cui le autorità nazionali da tempo hanno scelto di non intervenire, nonostante sia chiaro che la contaminazione riguardi l’acqua, l’aria, gli alimenti e il sangue di migliaia di persone. Si tratta di un’emergenza ambientale e sanitaria fuori controllo. Esortiamo il governo, il parlamento e i ministeri competenti ad assumersi le proprie responsabilità varando in tempi brevi una legge che vieti l’uso e la produzione di tutti i Pfas, insieme all’adozione di adeguati provvedimenti di bonifica e all’individuazione di tutti i responsabili»
In conclusione, è necessario agire immediatamente per eliminare la produzione e l’utilizzo di PFAS, proteggere l’ambiente e la salute umana e instaurare un sistema di monitoraggio capillare per rilevare la presenza di queste sostanze nocive al fine di proteggere la salute pubblica.